Bando sul Torneo e Grande Mischia, Brumaio 1256
Dimora,
Corona del Re
ottavo giorno della seconda decade di
Brumaio 1256
Emesso da:
Cornelio dei Gastaldi
Testo del Bando
"Udite Udite!
Nessuna vittoria è più lieta di quella conseguita contro un nemico antico e terribile. Sua Maestà Cornelio dei Gastaldi indice un grande Torneo nell’Ottavo giorno della Prima Decade di Nevoso per festeggiare la liberazione di Dimora.
Il Re invita tutti i valorosi guerrieri del Regno a misurarsi in singolar tenzone nel Torneo e a battersi nella Grande Mischia dove si troveranno di fronte il terribile Cavalier Occhiosolo e l’implacabile Ser Spaccacrani. L’Ordine degli Alchimisti di Corte mette in palio le sue creazioni più preziose per i quattro migliori duellanti del Torneo e per gli ultimi due rimasti in piedi nella Grande Mischia.
Coloro che vorranno partecipare sappiano che al Torneo all’arma libera è fatto divieto di praticare l’arcana arte della magia e di utilizzare qualsiasi tipo di Veleno. Ciascun guerriero sarà tenuto inoltre a registrare il proprio armamento il quale non potrà essere utilizzato che da egli stesso medesimo.
Lo scontro terminerà per la resa di uno dei contendenti o allorquando uno dei due non sarà più in grado di combattere.
I duellanti saranno chiamati alla pugna una sola volta e, passato un minuto dall’avviso senza che uno dei due si sia presentato sul campo, l’altro sarà senza appello dichiarato vincitore.
Coloro che si batteranno nella Grande Mischia potranno invece avvalersi di qualsivoglia artifizio essi possano escogitare.
Saranno presenti, scelti tra i migliori delle terre spezzate, due cerusici autorizzati a entrare nell’arena e fasciare le ferite dei caduti. Costoro non possono essere attaccati. Qualsiasi azione offensiva nei loro confronti verrà punita con la squalifica.
Per dichiarare la propria resa è necessario lasciare le armi a terra, incrociare le braccia sul petto e recarsi a limiti dell’arena fino alla fine dello scontro.
E’ permesso nascondersi all’interno del campo di battaglia, ma ognuno dovrà senz’altro palesarsi al segnale del maestro di cerimonia."